sabato 5 aprile 2014

Exenon "making of" 2!!!

Chi non muore si rivede, consuetudine rafforzata anche dal fatto che, come diceva Schrodinger, finché uno non lo vedi mica lo puoi sapere che è ancora vivo.
E già che qui ci si prodiga a dimostrare tutta la propria vitalità viva, perché non pubblicare anche un bel post?

Ogni tanto mi piace andare a porre un nuovo tassellino nel mondo di Exenon...
Nell'attesa del giorno in cui tutto ciò (sicuramente non tempi brevi ma prima o poi vorrei davvero riuscire a portare tutta la storia su carta... o digitale) prenda vita, posto la procedura tramite cui ho realizzato QUESTO: il mio primo esperimento (accettabilmente riuscito) di colorazione digitale volumetrica priva di linea.


Come fatto in precedenza mi accingo a spiegare passo passo quali accorgimenti siano stati utilizzati per la realizzazione.
Ripeto sempre che il mio non è un tutorial ma una spiegazione del procedimento e della tecnica utilizzati (un making of appunto).
Ci tengo ad inserire questo disclaimer ogni volta che posto qualcosa del genere, perché le tecniche che uso sono sì, frutto di anni di studio, osservazione ed applicazione, ma anche esperimenti e tentativi che a volte riescono ed a volte no, per cui molte delle procedure che propongo potrebbero risultare sbagliate.
Quindi prendetele al massimo come dei consigli e non come delle regole.

Ma non perdiamoci in ulteriori ciance e andiamo per ordine.
Ho seguito una valanga di tutorial, spulciato fotogramma per fotogramma video di speed painting ed osservato sull'ordine delle migliaia di opere prima di riuscire a capire anche solo come potermi approcciare ad un tipo di lavoro del genere (e considero il risultato poco più di un embrione).
Nonostante questo, per non soffrire di un passaggio troppo violento, ho preferito usare una tecnica mista tra la mia tradizionale colorazione da comics su molti layer e quella mono-layer (o comunque con un numero molto limitato) che emula la pittura su carta.

Come di consueto ho iniziato da un disegno scansionato ma stavolta a matita (rispetto alla mia canonica china).


Come riferimenti sono stati utilizzati un'immagine della mandibola di un T-rex e un tramonto sul deserto, entrambe reperite tramite ricerca su google sempresialodato immagini.

La prima differenza riscontrata nel cambio di tecnica è stato l'approccio ai dettagli.
Mentre un disegno solido, voluminoso e dettagliato è perfetto come base per la colorazione a tinte piatte ed ombre nette, in questo caso l'ideale sarebbe stato un disegno semplice con volumi ben definiti ma forte risparmio sui dettagli (di modo da dare maggior libertà nell'elaborarli in seguito).
Ad ogni modo il lavoro è iniziato con la selezione, tramite strumento lazo, dei contorni delle figure principali e la successiva campitura di queste ultime con una tonalità intermedia di grigio.
Nell'idea di base la posizione della fonte luminosa era già ben definita (al contrario di come faccio di solito, sbagliando, che mi pongo i problemi solo nel momento in cui me li trovo davanti) nella precisa intenzione di creare un particolare effetto atmosferico.
In base a quella (la luce appunto) si inizia a "scolpire".


Sgrossando le figure prima ed entrando nel dettaglio dopo.

 



Una volta terminate le definizioni volumetriche, come se il disegno fosse nato per la scala di grigi, si procede con l'inserimento del colore.
Per rendere questo possibile ho optato per l'uso delle proprietà dei layer.
Il layer base è la sagoma della figura colorata a tinte piatte, cui viene sovrapposto lo spettro dei volumi in scala di grigi come "luminosità".
In questo modo il layer lascia invariate tinta e saturazione dell'immagine sottostante andando a sostituirne solo il tono.


Ma come ben sappiamo il processo non è sufficiente, difatti la luce (soprattutto se vogliamo sfruttarne a pieno la potenza atmosferica) non ha tinta neutro.



Inserendo quindi un ulteriore maschera colorata di soli giallo aranciato ed un violetto smorto grigiastro (sopra), a differenziare le zone riscaldate e  dalla luce e raffreddate dall'ombra, si ottiene come risultato una figura molto più significativa e contestualizzata (sotto).
 

Quindi ogni figura delle principali è composta dalla sovrapposizione di 3 layer: tinta piatta (default), Mappa del calore delle luci (moltiplicazione), volumi in scala di grigi (luminosità).

La scelta di inserire il secondo layer come moltiplicazione è funzionale solo grazie all'aggiunta del terzo layer come luminosità.
L'assenza di esso avrebbe reso l'immagine scura ed incomprensibile, dato che, la moltiplicazione, porta i toni dell'immagine stessa a scurire quelli sottostanti appesantendo tantissimo l'immagine risultante.
Le altre proprietà del colore invece vengono mescolate in maniera abbastanza equa.

Per riassumere quindi abbiamo un layer che detta il colore dell'oggetto come se fosse investito da una luce neutra, un layer che riscalda e raffredda dove necessario ed un ultimo layer che detta i chiari e gli scuri.

L'obiettivo di un futuro diretto è quello di riassumere tutte le operazioni in un unica passata di colore.

Le figure che, oltre alle proprietà precedenti, esigono di poter sfruttare anche il principio della profondità atmosferica sono state, a loro volta, suddivise in ulteriori layer.
Di modo che anche qui i principi di diminuzione del contrasto, aumento della luminosità e raffreddamento si siano potuti applicare in maniera diversa a seconda di quanto il caso (o il gusto) lo richiedesse.

A conclusione dell'opera, per aumentarne l'effetto sono stati aggiunti pochi ma funzionali accorgimenti: 
- rinforzo delle luci nei punti colpiti direttamente dalla fonte primaria;
- sfocatura di profondità delle scaglie in primo piano;
- pulviscolo e foschia tra gli strati che necessitavano maggior distacco;
- una ricontrastata generale.

La gif sotto riassume tutta la lavorazione in una manciata di secondi.


C'è ancora molto da sperimentare a riguardo.
A breve produrrò un altro making of, su un disegno che partirà da una matita non mia.
Vediamo cosa ne uscirà fuori.
Come sempre invito chi è nuovo del blog a dare una spulciata ai post più vecchi.
Restate collegati.
Alla prossima. :)

P.S. tempo fa avevo parlato di una novità in un post lasciato in sospeso.
Mi riferisco a QUESTO.
Nonostante il progetto sia arenato (sempre nella speranza che prima o poi parta sul serio), ho avuto modo di lavorare su altri fronti sempre riguardanti pixel art ed animazione di sprites.
La roba è qui sul mio computer che non aspetta altro che il momento più opportuno per venire a galla.
Spero di non doverlo rimandare ancora troppo...





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